LA SOLUZIONE CONCETTUALE PER LA "GRANDE UNIFICAZIONE", CHE FU L'ULTIMO SOGNO DI EINSTEIN.

Albert Einstein rappresenta l’intelligenza per an- tonomasia. E’ dedicata a lui la TEORIA DEL TUTTO pubblicata non a caso in un momento storico dove una domanda sorge spontanea: l’umanità tutta sta impazzendo o i pazzi siamo noi pochi che ci facciamo delle domande? Chi vivrà vedrà. Vedre- mo anche chi vivrà. Le “evidenze scientifiche” di quel che accadrà potranno darci torto? Noi intanto ci pregiamo di aver trovato dov’era l’inghippo, che ha fermato l’uomo più intelligente e tutti gli scienziati della Terra: la gravità non è una forza. Mai dare per scontato che sia vero quel che credono vero in tanti. Lo stiamo vedendo con la corsa a farsi inoculare qualcosa che e’ “tutt’altro” di quel che viene fatto credere. C’entra con la Teoria del Tutto? Einstein disse: LA STUPIDITA’ UMANA NON HA LIMITI. E della stupidità delle persone aveva paura. Mai come ora c’è da aver veramente paura. Il coraggio di pubblicare, per noi, e di leggere, per voi, sia l’antidoto per non finire sopraffatti La gravità non è una Forza Il Modello Standard.

Prima di presentare la Teoria del Tutto, che persino Ein- stein lasciò incompiuta, è doveroso per l’autore, che è Medico e non certamente inferiore scientificamente a “loro” (A MENO CHE NON SI DIMOSTRI CHE LA TEORIA ESPOSTA È UN RIDICOLO SVARIONE), spendere qualche parola avverso l’esecrabile arroganza di quei signori che tacciano i medici non disposti a farsi vaccinare per il covid (?), di essere indegni di fare il me- dico.

Cari lettori, nulla accade per caso. E credo questo voi lo sappiate meglio dei lettori di riviste blasonate, ritenute organi ufficiali della Comunità scientifica, che però da un po’ di tempo, obbiettivamente, sta dando segni di esse- re più “allineata” al “pensiero unico”,che scientifica. Per questo l’articolo è offerto a voi, che avete un’apertura mentale decisamente più sviluppata, di chi... sale sul car- ro dei“dominanti” (?) e non su quello della Verità.

La mia decisione di pubblicare la Teoria rincorsa da tutti i Fisici del mondo, senza riuscirci a scriverla, non vuol essere un atto di vanità. Io non mi vanto di esserci riusci- to, per la mia preparazione scientifica superiore a quella di quanti vorrebbero esserci riusciti. Sono un umilissimo “Elettricista” (qualificativo sintesi tra la mia formazione in Fisica e quel che mi dà da mangiare come medico), che ha passato pochissimo tempo all’Università e chino sui libri universitari “omologati”, ma moltissimo tempo ad approfondire la“fisica reale” e la vita di tutti quegli Scienziati serissimi, che pur avendo fatto scoperte da cambiamento epocale, sono stati massacrati moralmente dai “colleghi” col dente avvelenato e dai cosiddetti “ben- pensanti”. La biografia di Galileo, che è stato costretto ad abiurare le sue basi scientifiche, che oggi fondano la Scienza, ha fatto da termine di paragone per tutte le altre. È anche l’effetto o la reazione, che dir si voglia, a quello che di “insopportabile” scientificamente ho sentito circo- lare sui mass media. Omologati, ovviamente. Mi riferisco alla storia dei “vaccini” (?) del “covid” e a quanto si sono presi la licenza di asserire dei personaggi e degli Ordini Professionali dei Medici e del mondo clinico e del mondo politico e del mondo dell’informazione al pubblico. Quello che si sono permessi di asserire lo riporto:Un me- dico che rifiuta di farsi inoculare il “preparato di n.d.d.”(- di cui non si sa cosa c’è dentro, cosa si rischia a farlo e cosa a non farlo), contro il covid (?), è meglio che cambi mestiere. Faccio un paragone col mio, piccolo, mondo del volo: come dire che un pilota che si rifiuta, giustamente, di decollare con un velivolo - non ancora collaudato - (di cui si è sentito dire che è stato raffazzonato con soluzio- ni pericolosissime, antitetiche alle norme di sicurezza e a basi concettuali condivise dai piloti esperti), deve darsi all’ippica. E magari gli si stronca malignamente la carriera, privan- dolo per sempre della possibilità di volare.
Sono profondamente indignato di questa arroganza. Schifato di appartenere al genere umano, se degli “uma- ni” (?) possono arrivare a sostenere una cosa del genere.

LA SUPERBIA SENZA UN LIMITE È PERICOLOSA

La superbia deve avere un limite.
Se non lo ha il limite, se qualcuno è convinto di potersi ritenere superiore agli altri, fino al punto di considerare dei dementi, quelli che fanno funzionare il cervello, cre- do che si debba prendere decisamente le distanze, morali e di competenza scientifica, da questi “palloni gonfiati” di nessuno spessore né morale, né scientifico.
I grandi uomini sono umili e pacati. Le nullità umane e i frustrati, offendono gli altri e non solo, vorrebbero obbli- garli ad abiurare le basi stesse della Scienza.
Che un vaccino contro un virus RNA sia uno sfregio alla Scienza, è talmente lapalissiano, che non c’è bisogno di scomodare Cattedratici di Virologia, di Immunologia o di altre discipline megagalattiche, per avere conferma. Che poi per il covid, debba esserci una deroga, è una forzatura talmente inammissibile, che già far passare la forzatura è esecrabile. Arrivare a dire che un medico che non si fa inoculare un vaccino per immunizzarsi da un virus RNA, è un deficiente, da “radiare”, offende Dio, Sua Madre, Ippocrate, l’Homo Sapiens Sapiens, il cane lupo REX, persino.
Vero è:
1) Che i “promotori” (leggi venditori in procinto di gua- dagnare cifre astronomiche e inedite) del “preparato” (NON E’ UN VACCINO) , già mettono “le mani avanti” e ammettono sia che non possa “funzionare” proprio al 100%, sia che invero, saranno necessarie, intanto, dupli- ci somministrazioni e poi, ripetute somministrazioni nel tempo, per la “possibilità” (!) di “seriali” variazioni, qua- le la “variante inglese”, già “paventata” in TV a “tam- buro battente”.
2) Che i produttori del preparato, qualificato “salvavita compassionevole” (*), si parano il dietro dei pantaloni con “bugiardini” (il nome è tutto un programma), i qua- li “non promettono niente” ai fini del risultato e meno che meno garantiscono ai fini dell’innocuità e in buona sostanza ammettono di aver fatto un prodotto, branco- lando nel buio pesto e di non disporre di autorizzazione alcuna, del tipo “usualmente richiesta”.(La deroga alla giusta norma che vuole verifiche clini- che, biologiche e statistiche per i farmaci immessi all’uso clinico umano, che comunque non hanno mai garantito nulla, vedi il disastro della TALIDOMIDE, considerata totalmente innocua, viene dalla forzatura di uno “stato di emergenza” dichiarato, per cui, il preparato de quo, do- vendo fronteggiare una situazione di “morte certa”, viene compassionevolmente reso disponibile, saltando i tempi lunghi delle verifiche. Farmaci compassionevoli sono per esempio gli antican- cro: pur non essendo “certo” (!) il rapporto rischio/bene- ficio, stante che vengono dati compassionevolmente, ap- punto, a soggetti, che comunque sono destinati all’exitus, si ritiene giusto non star lì a guardare il pelo nell’uovo). 3) Che il preparato abbia dichiaratamente, ma senza i do- vuti chiarimenti scientifici, un meccanismo d’azione a dir poco bizzarro e comunque “inquietante”, interferendo in modo imprecisato con il corredo genetico naturale della persona ricevente. Una sorta di agente atto alla “muta- zione genetica” del DNA. Che insomma renderebbe il DNA geneticamente modificato, non si capisce bene a che scopo ai fini immunitari o se ad altri fini.

Conclusioni: qualsiasi persona con basi scolastiche pure elementari e che sia semplicemente capace di digitare pa- role chiave sul web e documentarsi, ragionevolmente si rifiuterebbe di farsi inoculare qualcosa, alla cieca. Senza essere informato del rapporto rischio/beneficio, in modo chiaro e che ... “non puzzi di ... raggiro” e di “abuso di potere”. Un medico è indegno di esercitare la professione medica se non fa quel che fan tutti?
Figuriamoci se un Medico con basi solidissime di Immu- nologia, Virologia e quant’altro serva a scegliere consape- volmente e non a subire tacitamente, non abbia il diritto di rifiutare qualcosa che non viene presentato chiaramen- te, alla luce del sole. Che sia persino offeso e ritenuto in- degno di esercitare la professione medica, è inaccettabile e ricada l’onta su chi offende. Statua in memoria del medico insultato perché non face- va quel che facevano tutti.
Ignaz Semmelweiss a differenza dei grandi professori, non faceva morire di setticemia post partum le donne che partorivano assistite da lui.
Andava contro i dettami scellerati della casta medica e fu ritenuto indegno di esercitare la professione medica, sebbene avesse pienamente ragione lui. Galileo fu ritenuto indegno di essere un uomo di Scienza in quanto non credeva a quel che tutti credevano: che il Sole girasse intorno alla Terra. Per non perdere la vita do- vette abiurare quelle che, oggi, sono le basi della Scienza. Nel Giugno del 1633.

BASE CONCETTUALE DELLA TEORIA DEL TUT- TO

I Fisici sono ancora, dopo Einstein, che non è riuscito nell’impresa, alla ricerca di una TEORIA UNIFICATA, la quale “includa” la FORZA ELETTRO-DEBOLE, dove già ELETTROMAGNETISMO E FORZA DE- BOLE si è capito che sono “unificabili”, essendo prati- camente l’E.M. la luce (compresa la banda del visibile all’occhio umano e animale e... vegetale!) e tutte le onde radio “visibili” alle antenne e la F.D. una sorta di “luce-pesante”. Pesante, in quanto i mediatori non sono come i “leggerissimi” fotoni, ma “bosoni”decisamente più “cor- pulenti”; quali i Z° e i W- W+ scoperti al CERN dal no- stro Carlo Rubbia. Dove inciampa la Fisica?
Nel momento che pretende di includere anche la gravità e si trova così a dover cercare qualcosa di “altro”, che possa fare da “comune denominatore” di 3 forze, in cui una non è affatto una forza. Scientificamente dicasi: è in- conciliabile la meccanica quantistica delle 2 forze, con la gravità.
Detto in modo che tutti i lettori possano capire: la luce, la luce pesante e la forza che tiene unito il nucleo, è me- diata da raffiche di: fotoni, Z°, W-e W+, gluoni (si chiama così la “colla” appunto, che tiene uniti i quark a com- porre protoni, neutroni e le altre 101 qualità di particel- le sub-nucleari, dette barioni. La Fisica allo stato attua- le dell’arte, non sa quanti sono in tutti i tipi di barioni, ma Corbucci ne ha determinato il numero, 103 e li ha messi in ordine, in una sorta di TAVOLA PERIODICA SUB-NUCLEARE, che mostra “caselle nere” piene di Vuoto Quantomeccanico, come la Nuova Tavola degli Elementi; in numero di 9).

TAVOLA PERIODICA SUB-NUCLEARE DEI 103 BARIONI differenza elettroni 112 / barioni 103 = 9 “ca-selle nere” di Vuoto Quantomeccanico = la gravità

È sovrapponibile alla nuova tavola periodica. E di ogni Elemento è possibile vedere qual è l’ultimo barione nu- cleare. Per la Fisica nucleare è un risultato semplicemen- te inimmaginabile. Che siano “raffiche” di particelle e non un flusso “liqui- do” (!) continuo, ha fatto fondare in Fisica il concetto di QUANTO. Da cui è derivata la meccanica quantistica. La gravità per Einstein doveva essere, ma non è, qual- cosa di propagabile nello spazio analogamente a come si propaga la luce. Sotto forma di ONDE, viaggianti alla velocità della luce, appunto.

Tutti ricorderete la “disputa”pacifica (non essendoci più il primo in vita) tra Newton ed Einstein, riguardo cosa accadrebbe se il Sole sparisse improvvisamente dal cen-tro del Sistema Solare. Secondo Einstein, che è chi è, non certo uno sciocco, la Terra schizzerebbe via nel cosmo, dopo 8 minuti, dalla scomparsa del Sole (il tempo che le onde gravitazionali impiegano, come ci impiega la luce, per arrivare dal Sole alla Terra).
Secondo Newton, che in fondo è lui il responsabile dell’errore concettuale sulla “gravitazione universale” (da cui: F=m.a) la Terra schizzerebbe via istantaneamen- te, essendo il fenomeno gravitazionale istantaneo. Per Newton pure un evento gravitazionale occorso a miliardi di anni luce da noi, lo sentiremmo “immediatamente”(io traduco: senza mediazione di gravitoni, che debbano viaggiare sotto forma di onde, al pari dei fotoni).
È veramente paradossale che il padre della FORZA di gravità abbia capito la verità dell’istantaneità dei feno- meni gravitazionali e il padre della RELATIVITÀ GE- NERALE (la gravità inquadrata escludendo che veniamo tirati giù a terra per i piedi, ma supponendo che una sorta di curvatura gravitazionale dello spazio, ci spinga giù dal- la testa), abbia preso la cantonata delle onde gravitazio- nali.
Peraltro per la Comunità scientifica non è affatto una cantonata quella di Einstein, anzi ha celebrato Einstein quando recentemente ha annunciato di averle scoperte “davvero”le onde che perturbano lo spazio, per effetto della gravità (anche sul numero 30 abbiamo detto che Marica Branchesi è diventata importante tra le 100 del mondo, che contano; proprio grazie all’annuncio della scoperta delle fatidiche onde gravitazionali).

Basti dire questo, per avere un’idea di quanto verrà ac- colta bene la TEORIA DEL TUTTO basata sul concetto che la GRAVITÀ è la CAUSA delle 2 FORZE che muo- vono il Cosmo. Specie in un momento nel quale il mondo si “globalizza”sulla vaccinazione di massa (*).

Per usare una analogia di Ostetricia:
La gravità è il “canale del parto”; da dove vengono parto- rite FORZA E.D. e FORZA F. Immaginate che le 4 caselle nere siano il “canale del par- to”.
La Nuova Tavola riprodotta è un affresco murale, che fa bella mostra a casa dell’autore della teoria del tutto, che ha capito anche il concetto di nulla (le caselle bianche 43 e 61) contrapposto al tutto.

La TEORIA DEL TUTTO senza la nozione di NULLA sarebbe incompleta.
La forza forte:
E quella per “difetto” della quale si formano i “BUCHI NERI” COSMICI. Tradotto in parole comprensibili: gli ultimi mattoni del nucleo sono i quark, che quando lonta- ni sono incollati fortemente dai gluoni e se vicini la colla si indebolisce al punto che non li trattiene più e... rimane il vuoto quantomeccanico. Il meccanismo di formazione del buco nero: da una stella che collassa per gravità, pas- sa dalla stella di neutroni (neutronizzazione) e arriva alla “quarkizzazione”, per concludersi appunto coi quark che collassando oltremisura, non sentono più la forza forte e si “dissolvono”. La stella sparisce i rimane la gravità. Che è l’origine stessa della materia.

La forza elettrodebole:
È quella per “effetto” della quale si rende reale, visibile e tangibile.
Riassumendo:

Nel NUOVO MODELLO STANDARD di Corbucci ci sono soltanto 2 tipi di FORZA: quella che è inversamente proporzionale al quadrato della distanza (la elettrodebo- le) e quella che è direttamente proporzionale alla distan- za (la forte). La gravità è Il “GRANDE UTERO” da cui ha avuto ori- gine tutto ciò che “ex yste”13,72 miliardi di anni or sono. Prima dell’origine c’era il “grande utero”, la gravità, che è stata la CAUSAdell’origine di tutte le cose, in quanto PENSIERO INTELLIGENTE che le cose “fa”funzio- nare.

UN GRANDE MISTERO MOLTO IMPRESSIO- NANTE

Giordano Bruno

L’infinità infinita dell’universo
Quando si arriva a comprendere cos’è veramente la gravi- tà: anche la causa del nostro pensare, oltre che del nostro pesare e si prende atto del fenomeno ancora sconosciuto alla Comunità scientifica, che al di sotto del valore “g” 8,8 m/s2 la nostra coscienza andrebbe a OFF, per usare un termine da elettricista, si entra in tutt’altra percezione della realtà.
Non so Fabiola Gianotti se troverebbe estremamente intrigante questa idea, tanto da considerarlo il regalo più grande che le ha fatto la possibilità di dirigere il più grande Ente di Ricerca scientifica della Terra, l’aver co- nosciuto Corbucci prima dell’annuncio della scoperta del bosone di Higgs. Certamente il CERN lo trova... imba- razzante. Molti Fisici a sentir dire, senza ulteriori approfondimen- ti, che la gravità c’era già, prima del BIG BANG, digri- gnano i denti.
Però c’è poco da irritarsi. Così è. Per la nostra civiltà un’idea del genere segna la fine della conquista dello spazio siderale.
Altro che Luna. Di Marte poi non ne parliamo proprio. L’uomo, ma anche la donna, perché la Cristoforetti lo sa molto bene, non potrà mai e poi mai allontanarsi “da ter- ra”, dire dalla Terra fa sorridere, più della distanza auto- mobilistica Roma – Milano o giù di lì. Lo afferma l’autore della Teoria del tutto, il quale è con- sapevole che proprio per questa implicazione, la sua teo- ria non sarà accolta con entusiasmo.
Le evidenze scientifiche, il cui termine ultimamente è molto abusato da chi non ha nessuna evidenza scientifica su cui poggiare i propri assunti, dimostreranno che i rac- conti di viaggi spaziali, di basi abitabili sulla Luna e poi su Marte, sono pura fantasia, che fa a pugni con le leggi ferree della Fisica. Dovrà essere girato un nuovo film sul set cinematografico, come fu nel Luglio 1969, per dare a intendere agli spettatori che assistono a bocca aperta davanti ai televiso- ri, che nel 2023 - 2024 o altra data, degli astronauti hanno messo di nuovo piede sulla Luna. Questo dicasi FARSA SCIENTIFICA.
L’EVIDENZA SCIENTIFICA si ha quando viene mo- strato l’autenticamente vero e non si falsifica quanto deve costituire prova di qualcosa.
Detto questo, veniamo al punto impressionante non poco.
Alla reale“estensione”di quel grande utero, dentro il qua- le è contenuto l’universo attuale e che si estendeva così tanto, anche prima della nascita dell’universo.
In metri, in chilometri, in anni luce, in millenni luce, in miliardi di millenni luce. Ecco: “dentro”quel grande ute- ro, quelle 9 caselle nere (11 perla grafica) della Tavola sub-nucleare e quelle 4 caselle nere della Nuova tavola degli elementi ... non c’è lo spazio.
La nozione di Fisica di “singolarità” è suggestiva del fatto che l’universo cominciò a essere l’universo a partire da un “puntino”in cui al confronto lo spazio di Planck (10- 35 m) è un’immensità.
Talmente piccolo, ma così infinitamente Infinito in modo “assoluto”, che si finisce per evincere che l’immensità di questo “contenitore” dell’universoè solo una “idea”. In realtà quel “baratro” Infinito dove “galleggia” il Cosmo è solo “immaginario”. C’è ma non esiste. Come peraltro la gravità è qualcosa che c’è, agisce, ma nessuno strumento ce la farebbe “rivelare”.Checché ne dica Marika Bran- chesie chi “corre dietro” alle onde gravitazionali, che sono un abbaglio. La gravità è pensiero “olo” “mero” e “puro”.

L’universo galleggia nel “pensiero”.
Pensavate davvero che “oltre” l’estensione “misurabile” del Cosmo, ci fosse tanto spazio da “non finire mai”?Ri- petiamo che: non c’è spazio. Chissà se può essere arrivato a questa conclusione anche Giordano Bruno, elucubran- do sull’infinita infinità dell’universo. Il concetto è com- plicatissimo: non è che non c’è niente. Il nulla appartiene concettualmente al nostro Cosmo, in quei 2 “grandi vuo- ti” scoperti da Rudnick a temperatura 0K.
Il contenitore del Cosmo è fatto di “tutto”, abbiamo det- to, non già di “nulla”. È fatto della “Sostanza sine mate- ria” del pensiero. Per dirla come direbbe l’inventore del- la lingua inglese William Shakespeare. Che peraltro era italiano e siciliano. E cominciò facendo il parcheggiato- re... di cavalli, fuori dal teatro. Non c’erano autovetture da parcheggiare, come oggi.
Anche dentro a un buco nero, di quelli disseminati nel cosmo, non c’è lo spazio.
Il buco nero del grande utero e il buco nero spaziale sono lo stesso quid.

IL PENSIERO È LA COSA PIÙ POTENTE CHE C’È NELL’UNIVERSO

L’immagine di quando pensai questo concetto durante la lavorazione del film: LA PARTICELLA DI DIO. Un fotogramma.
L’applicazione più pragmatica della Teoria del Tutto è che gravità e pensiero si equivalgono e pertanto ogni cosa che facciamo o finiamo per fare, è l’effetto di un pensiero. Eccovi come mia consuetudine, un esempio semplice da comprendere:

Vi siete mai chiesti perché nel sogno potete ottenere facil- mente che le cose vadano in un certo modo, mentre nella vita di tutti i giorni, è un pochino più difficile? STIAMO PER CAPIRE COSA SI INTENDE DAVVE- RO PER PENSIERO.

Questa che vedete è un’immagine eccezionale: riporta i 103 barioni nucleari con il dettaglio inimmaginabile in Fisica sub nucleare, del contenuto in QUARK, per ogni singolo barione, precisando addirittura le cariche di co- lore e di sapore della TRIPLETTA di QUARK. Come potete vedere il più grande barione, l’Ω-103, l’ultimo, quello relativo all’ultimo Elemento n.a. 112 di nome Co- pernicio, possiede un contenuto in quark di: 3 quark top con cariche rosso, verde, blu. Prendiamo un altro barione a caso: quello relativo all’uranio,per esempio. È il Delta-88. Contenuto in quark: down rosso, down verde, top blu. Risalire a questa composizione è stato un lavoro pazzesco. Opera dell’Ing. Barbara Bellagente. Corbucci si era fermato al primo ottetto e al primo decu- pletto. Anche se oggi gli uomini si danno tante arie e ostentano titoli dottorali e si attaccano cartellini sulle giacche con riportate qualifiche medico-psichiatriche o... neuroci- bernetiche(va di moda l’intelligenza artificiale. Forse per- ché sta scarseggiando quella naturale), nessuno ci capisce un’H se gli si chiede cosa sia il pensiero. Chiedendolo a un filosofo è certo che si metterebbe a citare frasi celebri di autori celebri. Chiedendolo a un falegname, più prosaicamente direbbe: “Son capace di piallare una tavola di castagno, ma non so come mai ci riesco”. Ed è questa la risposta più... intelligente, da dare per una domanda che abbia per oggetto qualcosa, che “pensandoci su”, non si “capisce” cosa sia. Comunque il verbo “cap-ire”, che attiene l’andare (ire) “su con il capo”, offre già un input. La specie Homo, grazie alla donna, ha guadagnato la sta- zione eretta, ha vinto la gravità, che lo teneva giù, ren- dendosi conto della correlazione tra coito e parto (ha mangiato ... la foglia, dall’albero della conoscenza). Già abbiamo qualche spunto per mettere insieme gravità, pensiero e gravidanza. Quando scrivevo per Scienza e Conoscenza la direttrice mi lasciò scrivere un articolo ... di Fisica (!), dove spiegai la correlazione tra l’orgasmo femminile e la perdita di peso, da “levitazione” con vit- toria sulla gravità, al momento clou del piacere estremo e mi spinsi a dire che il punto “g” aveva quella consonante non per il Ginecologo Grȁfenberg, ma per la coincidenza con “g” accelerazione gravitazionale. Ne parlai con il Sessuologo Jannini, quando pubblicò il suo studio sul punto G; simpaticamente. E non credo mi abbia preso per matto. Non ci siamo più sentiti, perché subito dopo ci fu il catastrofico terremoto a L’Aquila. Come medico mi occupo di Algologia (ginocchio), di do- lore e credo di aver capito molti segreti. Del tipo: il pote- re PSICAGOGO del dolore.Il piacere sessuale ha del pari potere psicagogo e le due sensazioni neurofisiologiche rappresentano l’estrema espressione del PENSIERO. Rendendoci “davvero” co- scienti di ex ystere.Fosse ancora in vita Cartesio gli sugge- rirei di cambiare l’aforisma cogito ergo sum in coito ergo sum. Più scientifico. Per farla breve: incredibile, ma vero, il pensiero ha a che fare con la gravità. Quella “cosa” non cosa, ostica ai Fisi- ci, percepita come peso quando sprofondiamo sul divano e percepita come “rendersi conto di esserci sul divano”.

CONCLUSIONI EPISTEMOLOGICHE

Tornate un po’ di righe indietro, sulla nozione di “singo- larità”, che per i Fisici è il puntino adimensionale che ha fatto cominciare il Cosmo e sulla nozione di “immensità” senza spazio, portata all’estrema conseguenza che l’im- mensità del dopo, i confini dell’universo, è solo un’idea... immaginaria. In realtà l’immensità è tutta dentro la nostra testa e l’enormità del “contenitore” del Cosmo potrebbe non esserci veramente. Potrebbe esser “mero” pensiero. Persino che nell’Universo ci siano miliardi di Galassie e che in ogni Galassia ci sia miliardi di Sistemi Solari, po- trebbe rivelarsi una “mera”illusione. Tant’è che se l’uomo tenta di sollevarsi da terra con qual- che mezzo di propulsione, allontanandosi troppo (400 km), finisce pure l’illusione e non è vero che il cosmo- nauta vedrebbe le stelle più da vicino, non vedrebbe più. Perderebbe la coscienza di esistere.
Questa cosa è vera, quant’è vero che se staccate la spina del vostro computer, si spegne.
Non la rendono nota, per i motivi che potreste capire facilmente proprio ora. Per gli stessi motivi per cui non rendono noto quel che pensano i Virologi, quelli seri; che non prendono tantissimo denaro, per dire che c’è una pandemia e che per salvarsi bisogna mascherarsi. Richiamando il lettore a riflettere con la propria testa e non “para-gonando” quel che dice la TV, spero di essere riuscito a tirarlo via dall’ignoranza scientifica, in cui vor- rebbero tenerlo i suoi aguzzini.
L’orizzonte che si apre con la presa di coscienza che la co- scienza è l’unico bene che abbiamo, e straordinariamente foriero di apertura a capire sempre meglio il “M Ystero” della ViTa.
Ovviamente il mito che i nostri discendenti andranno ad abitare sui pianeti lontani dalla cara e unica nostra dimo- ra, Terra (Teerum), ce lo dobbiamo scordare. Dobbiamo “mangiare lafoglia”che tutti quei filmati che ci fanno ve- dere in TV, sulle sonde spaziali che sono arrivate a mi- liardi di chilometri dalla Terra e mostrano immagini, son “cartoni animati”. Una sonda spaziale per mandare giù segnali da quelle distanze, dovrebbe avere a bordo dei trasmettitori con potenza di miliardi di watt. Chiedetelo a un radioamatore quanto si riduce in microvolt il se-gnale su un’antenna, col quadrato della distanza e che ricevitore, non ancora inventato, ci vorrebbe per captare un segnale partito da distanza immensa, con potenza elet- tricadi quei pochi watt, disponibili su una piccola sonda. Scusate se vi dico la verità.

Però la verità vi farà liberi. Tenetene conto. Liberi di pen- sare quel che vi pare. In un mondo, dove o la pensate come la pensano tutti o vi tolgono il diritto di vivere.
Lo state vedendo. No?

LA NOSTRA CIVILTÀ STA RISCHIANDO L’ESTINZIONE

Confidando che questo articolo non venga censurato (che esca in Edicola e in EZ PRESS), invito il lettore che ha letto fin qui, a credere che se ha potuto prendere atto di tante nozioni scientifiche, serissime, non è stato un caso. Quando tanti anni or sono mi ritrovai di notte a inter- loquire con un personaggio sapientissimo e intelligentis- simo, praticamente un clochard (sebbene nobile), in un rudere nella campagna della Tuscia, nel buio più pesto, senza poter vedere con chi interloquivo, dubitai forte- mente che non potesse essere un incontro eccezionale, concesso a pochi. Dovette dirmi: “Se sei qui a parlare con me, non è un caso... e io non perdo tempo a parlare con chiunque”, perché sidissipasse il mio “irragionevole” dubbio. Il nostro più pericoloso nemico, è: il nostro io. La scarsissima stima che abbiamo di noi stessi e la smisu- rata fiducia che nutriamo per “gli altri”, possono spiegare le nostre scelte infelici.
In questo momento storico particolare la fiducia mal ri- posta, sarà la causa della scomparsa dell’uomo sul piane- ta Terra. Al posto degli uomini, ci saranno una sorta di “zombie”. Una scelta molto, molto infelice: morte in vita.
Però dopo la vita non sarà più come prima e come stiamo già vedendo, non sarà più vita, ma morte in vita, senza più alcun piacere di vivere.
È bene che tutti lo sappiano che questo è l’effetto di aver tollerato le “FARSE SCIENTIFICHE”. Sul numero 31 ce l’abbiamo messa tuttaper chiarire, una volta per tut- te, cos’è la Scienza FARSA. Tollerarla ancora avrà effetti ancora peggiori (sembra non esserci possibilità di “op- posizione”: chi si oppone, viene “fatto fuori”. Chi non si oppone però... “si fa fuori da solo”. Ed è da vigliacchi aspettare che si oppongano gli altri, per poi goderne i benefici. Quantomeno in un momento come questo do- vremmo prendere coscienza del male che ci sta facendo la Scienza FARSA e fare come fece Galileo Galilei; co- stretto ad ABIURARE, per tornare da Roma a Firenze, con la pelle integra. Continuò a essere fedele alla SCIEN- ZA VERA).

Spero che Fabiola Gianottiarrivi a leggere fin qui e non si limiti a sbirciare la TAVOLA ADRONICA, semplice- mente spinta dalla stessa curiosità con cui il produtto- re della PEPSI sbircerebbe la ricetta, ambitissima, della COCA COLA. La pubblicazione della ambitissima TEORIA DEL TUT- TO vuol rappresentare un momento di attenta riflessione, volta a scegliere di credere a quel che fa vedere la TV o a quella che potrebbe essere veramente la verità scientifica. Fabiola Gianotti ai tempi che il bosone di Higgs ovvia- mente non lo trovava, un pochino a dire il vero si irritò con me, che senza essere nessuno, affermai che a creare la materia non poteva essere un bosone, perché poi in bosone chi lo creava? Tuttavia molto onestamente e da Scienziata obiettiva, (super partes)da farmi rimanere molto sorpreso, quanto ammirato, disse: “Il Bosone di Higgsnon si trova? Meglio così, ché vorrà dire che la Natura, molto più intelligente dei Fisici, avrà trovato una soluzione più elegante e fun- zionale per conferire la massa alla materia”(ricordi Di- rettrice Gianotti, quando affermasti col cuore in mano, questa cosa?). Dovesse la Direttrice Gianotti ... ricordare, c’è qualche possibilità che la TEORIA DEL TUTTO, che abbiamo presentato su GLI ENIGNI DELLA SCIENZA, possa essere foriera di ... un cambiamento di orientament0 “scientifico-ideologico”, per non estinguerci.

COME SI DIMOSTRA CHE LA TEORIA DEL TUTTO di CORBUCCI È VERA?

In Fisica e in tutte le discipline serie basate sulla serietà scientifica vale il riscontro scientifico di quanto si afferma. Non può fare eccezione una Teoria che nessuno scien- ziato al mondo è riuscito a “buttar giù”e un umilissimo studente universitario di 22 anni, subito dopoesser uscito dall’IPSIA di Viterbo con ildiploma di Tecnico Elettroni- co, praticamente ci è riuscito, da allora, gettando le basi per poterlo fare. Oggi ha tre volte l’età che aveva allora ed è tutt’altro che un illustre personaggio (TV) del mon- do della Fisica nucleare. Dovesse esser vera la sua Teoria, vorrebbe dire che per fare Scienza serve “semplicemente” applicarsi mental- mente e non è affatto un valore aggiunto avere mezzi me- gagalattici a disposizione, del costo di miliardi di dollari. Un po’ come se a vincere una corsa in F1 fosse un privato con la sua “500” truccata (in più con le gomme sgonfie). Peraltro, date le implicazioni sempre scientifiche, vorreb- be anche dire che: tutto quello che ci fanno vedere in TV sono vere e proprie “prese per i fondelli” (la Luna, il coronavirus, la medicina che ci farà vivere fino a 150 anni e tanto altro che passa sul teleschermo). Ovviamente i “benpensanti” vincono facile dicendo che tutte “balle” sono quelle riportate sulla nostra Rivista. Come hanno già fatto con la “pandemia: sarebbero bal- lequelle che diffondono scelleratamente i terrapiattisti, i negazionisti e i complottisti. Bando a queste inutili dispute che vede contrapposti “impostori” (?) e impositori e i buoi dicono cornuti agli asini, vi diciamo qual è la prova provata che dimostra come la Fisica per essere seria, va riveduta e corretta ra- dicalmente. È la caduta gravitazionale dei gravi.

NON È AFFATTO VERO CHE TUTTI I GRAVI CADONO CON MEDESIMA “g”

L’alluminio tocca terra prima del ferro.
Questo è provato incontrovertibilmente dal “non noto” (ovviamente) esperimento della caduta gravitazionale da “tubi di Torricelli” alti 300 m. La scienza ufficiale lo spie- ga cosi: oltre alla gravità, c’è una quinta forza che tira in su, la quale si infilza tra i fitti 26 protoni del ferro, frenan- done la caduta e infilzandosi tra i radi 13 protoni dell’al- luminio, ne frena meno la caduta.
La umilissima scienza di Corbucci, che esclude la gravità possa essere una forza, (e il dato di fatto sperimentale della diversa “g” di caduta lo fa escludere) spiega così il “fenomeno”: il “motore” della caduta gravitazionale è il Vuoto Quantomeccanico della struttura di ogni Elemen- to del Sistema periodico. È uguale per l’alluminio e per il ferro: come avendo 2 Ferrari con lo stesso motore, di cui una carrozzata in ferro e l’altra in alluminio, sarebbe più “sprint” quella d’alluminio, il blocco d’alluminio in caduta gravitazionale nel tubo, arriva a toccare terra mi- lionesimi di secondo prima.

COME SI DIMOSTRA CHE IL VUOTO QUANTO- MECCANICO C’E’ DAVVERO NEGLI ATOMI?

Caduta gravitazionale di Litio, Berillio e Boro.
Qualora fosse vera la spiegazione del “paradosso gravita- zionale” della scienza ufficiale, la quale introduce la “gra- vità che tira in su”, cadendo da 3 tubi Litio, Berillio e Boro si assisterebbe a 3 ordini di arrivo: 1° il leggerissimo Litio, 2° il Berillio con un protone in più, 3° il Boro. Dovesse davvero vedersi che: Litio e Berillio arrivano perfettamente allineati, mentre il Boro ritarda, il Vuo- to Quantomeccanico è certo al 100% essere il “moto- re interno” di tutta la materia. Questo il grande Fisico, Leibniz, ai suoi tempi deriso da tutti, lo aveva già capito nel XVIII secolo, prospettando la “vis viva”, che tanto mandava in visibilio la nobildonna Emilie di Chatelet e le permise di precorrere Einstein nella formula E = m.c2. Questo esperimento sarebbe costato evidentemente mol- to, molto menodel fare un collisore grande 27 Km, per scoprire cosa conferisce “davvero” la massa alla materia. Non ci sembra un esperimento impegnativo al punto, che non lo si fa, per confermare o smontare la Teoria di Cor- bucci del TUTTO.
Questo semplicissimo esperimento, alla portata di una Scuola media non solo di un ricco Centro di Ricerche nucleari, basterebbe a dimostrare se la Teoria del Tutto presentata in queste pagine è vera o falsa. Commentare che Corbucci è un Fisico fallito, che come Medico ha esercitato la professione di Dentista, che è uno scellerato il quale non crede sia serio mettersi una mascherina amo’ di museruola, come hanno fatto celebri nomi della scienza, per denigrarlo pesantemente o come fanno sciocchi lettori, che vanno a cercare link dove è presentato, senza che lui peraltro vi appartenga al culto, come “testimone di Geova” o cultoredi “onde quantisti- che”; lascia il tempo che trova. L’esperimento della cadu- ta dei 3 metalli, dirimerebbe ogni dubbio.

Quindi non perdete tempo con indarni commenti, piut- tosto cimentatevi con l’esperimento.
Della serie: chi non è ferrato in Scienza, si astenga dal voler fare il saccente di Scienza.

NOTA: Corbucci può permettersi di sostenere quel che sostiene sulla “pandemia”, dacché chi volesse attaccarlo, si farebbe autogol, non potendo reggere il confronto di competenza in SCIENZA (quella Vera).

UNA SPERANZA PER USCIRE DALL’INCUBO.

Osservate con attenzione il modello scientifico (di sfondo ai 2 sanitari) al quale si rifanno “loro”, che hanno fatto cominciare “l’incubo”. È una Tavola periodica del tutto incongruente scientificamente: persino 2 gruppi di Ele- menti sono “fuori tavola” e le classi di Elementi sono mischiate tra loro, cozzando contro i criteri basilari men- deleviani. Aderendo aun modello “base della Scienza” tanto squinternato, non c’è da sorprendersi che abbia avuto stura quando si sta osservando di assurdamente insensato. Soltanto richiamando l’umanità al dovere morale di re- spingere decisamente ogni orientamento che offende la serietà scientifica, ci sarà una possibilità di uscire dal tre- mendo incubo, nel quale siamo entrati dal Marzo 2020. Già è documentato e certo, che le Forze dell’Ordine stia- no prendendo decisamente le distanze dai folli, assurdi, disumani dettami che vengono emanati a raffica dai “no- neletti”. In quanto si stanno rendendo conto dell’assurdi- tà delle imposizioni e della enorme, gigantesca spropor- zione tra le restrizioni imposte e i reali pericoli sanitari paventati.

La nostra rivista rimarrà nel tempo a documentare che ha dato la penna a un Redattore sui generis, il quale si è esposto personalmente, nell’interesse di tantissime per-sone, che si sono viste deprivare del lavoro, della digni- tà, della libertà, da quegli stessi personaggi, che in tempi diversi si sono sentiti in diritto di tracciare sulla lavagna la riga per dividere i buoni e i cattivi e loro si sono posti nella colonna dei buoni.

RICORDERETE CHE TUTTO È COMINCIATO CON LA SOLFA REITERATA OSSESSIVANENTE: C’È LA SCIENZA VERA E NON DOVETE DAR RET- TA ALLA SCIENZA FALSA.

Corbucci poteva benissimo buggerarsene della sofferen- za delle persone e pensare, come stan facendo i suoi “col- leghi”, ai fatti propri e ai propri interessi di casta. Ha rite- nuto doveroso dare informazioni integrative a chi voleva raccoglierle. Ben consapevole che “una edizionedel TG” sarebbe bastata a “rigirargli contro” quelle stesse perso- ne, che magari il giorno prima, lo avevano ringraziato per averle “rese edotte di”. È adusato a tipi con il piede su 2 staffe, che si compor- tano come l’asino di Buridano e a un certo punto non sanno più se fermare lo sguardo da una parte o dall’altra. Ha privilegiato la serietà scientifica alla convenienza “so- cio-economica”. Perché un giorno davanti a Dio (lui è credente) ciascuno di noi dovrà rendere conto di come ha agito. E peggio ancora: rendersi conto. Rimorsi e rimpianti, poi, sono tardivi. Tra poco tempo saranno i fatti a dimostrare che gli spregi scientifici sono sempre forieri di cattiva ventura. Lo ab- biamo visto con il Sole di Galileo, che non poteva girare intorno alla Terra. Lo vedremo presto con la Luna, che mai e poi mai sarà raggiungibile. Lo vedremo presto, che sfacelohanno causato certi personaggi TV, procurando un allarme assurdo, quanto scellerato e vedremo presto anche gli effetti delle imposizioni,che mai nessun regime, pur pessimo, si sarebbe mai fatto lecito imporre.

Della rivista GLI ENIGMI DELLA SCIENZA si dirà: c’era. Tutti quelli che avessero voluto sentire il suono dell’altra campana, avrebbero potuto leggerla. Grazie all’aver dato la penna a un redattore non solo coraggioso, persino innamorato della serietà scientifica. La serietà scientifica e la conoscenza della Scienza è tut- to quel che gli consente di affrontare quelli che si fanno forti del “nemico invisibile”, per mettere paura alla gente e sottometterla.

Foto di uomini seduti su un sasso lunare o marziano sono possibili solo fotografando “comparse” vestite con tute spaziali su un set cinematografico terrestre. Questa è Scienza vera. Chi vi dice che l’uomo andrà su Marte ed è stato già sulla Luna fa: scienza ... FARSA.

Ricordate la solfa ossessiva della TV di certi “scienziati” sulla scienza vera e su quella falsa?

Questi dovranno dimostrare che si può scendere sulla Luna, per continuare a mettere paura alla gente e per continuare a sottometterla.
(Capite che scendendo sulla Luna e poi su Marte, “loro” riusciranno a dimostrare che la loro scienza è quella seria e che “pertanto” non sono dei “contaballe di scienza fal- sa” a dire che quella del 2020 è stata davvero una “pande- mia”, dacché davvero si è presentata con i caratteri tipici della pandemia in percentuale di mortalità, in gravità cli- nica e in... tutto).
E per averla vinta con uno come l’autore di nuovi modelli scientifici, molto più verosimili scientificamente di quelli vecchi, non sarà ... facile, per “loro”.