SOLUZIONI PER VIVERE BENE
Normalmente per fare un impianto elettrico ex novo in un’abitazione sono necessari più di 15 giorni di lavoro. La soluzione “OLO” consente di farlo in pochi minuti! Ottenendo peraltro il vantaggio di una affidabilità estrema, unita alla totale semplificazione in caso di ricerca di un guasto accidentale, che si verificasse nel tempo. Normalmente, con gli impianti convenzionali, se non si accende più la luce in una stanza, la ricerca del guasto è a dire poco impegnativa e richiede tanto di quel tempo, da costare tantissimo. Con “OLO” la ricerca del guasto è immediata: basta “testare” il funzionamento dei pulsanti di accensione della stanza in questione e il funzionamento delle utenze (illuminatori o altro, che non funzionano) dalla “centralina OLO”. Anche il ripristino della funzione è rapidissimo. La vita semplificata così tanto è dovuta alla scelta impiantistica del far convergere “TUTTE” le doppiette di fili delle utenze delle stanze e tutti i fili singoli relativi ai pulsanti di accensione in “OLO”. Il dispositivo standard prevede 9 stanze e pertanto un connettore a 18 reofori per le “doppiette” e a 9 reofori per i “singoli”. Il tecnico impiantista dopo aver incaricato il muratore di murare tutti i corrugati relativi alle utenze e ai pulsanti direzionati nella zona “centralina”, si recherà alla fine dei lavori a connettere i 27 reofori (18+9), che riportano i nomi delle stanze “targhettati”. Beninteso che un operaio generico abbia provveduto a montare gli illuminatori (o altre utenze) e ad allacciarli elettricamente nelle varie stanze e a chiudere le scatole dei pulsanti allacciando elettricamente il filo unipolare diretto in centralina. Con questo semplice intervento finale si assiste alla messa in funzione dell’impianto elettrico, che è il più sicuro e affidabile mai concepito.
L’elettricità è figlia dell’atomo
e nessuno più di chi ha realizzato la struttura dell’atomo per la prima volta,
ha titolo di introdurre una rivoluzione nell’impiantistica elettrica,
ispirandosi alla Bioarchitettura
e relativi criteri di vivibilità
nell’ambiente abitato
Massimo Corbucci